La scelta universitaria!

•novembre 17, 2007 • Lascia un commento

Ecco un indirizzario ragionato alle principali risorse per l’orientamento universitario in rete. Fate la scelta giusta!

Murst – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
www.miur.it
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha dedicato al mondo delle università italiane una serie di pagine molto ben strutturate e ricche di contenuti; per accedere alla mappa del sito bisogna digitare l’indirizzo:
http://www.murst.it/universita/universita.html . È il punto di partenza più autorevole per iniziare ad avvicinarsi agli atenei: troverete la descrizione di tutti i corsi di laurea, i titoli richiesti e valutati per le diverse qualifiche professionali nell’impiego pubblico, tutta la normativa aggiornata, le news, giorno per giorno, sulle Università italiane. IperTesi
http://ipertesi.url.it/orienta/test/intro.htm
Un test di 120 domande che vi sarà probabilmente d’aiuto nell’esaminare le vostre attitudini e mettere a fuoco i vostri interessi per la scelta della facoltà: rispondete a tutte le domande e poi inviate i dati. Riceverete in tempo reale le indicazioni sulla facoltà universitaria che, in base alle vostre risposte, è quella che più su avvicina ai vostri interessi.

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Questionario: quali sono le vostre aspettative dopo la maturità?

•novembre 17, 2007 • Lascia un commento

Salve ragazzi! Ho allegato un questionatio che riguarda le vostre aspettative lavorative dopo il diploma di maturità. Fate una riflessione e rispondete alle domande!

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La simulazione d’impresa

•novembre 16, 2007 • Lascia un commento

lab.jpg     CHE SIGNIFICA “IMPRESA SIMULATA” ?

Nelle aziende simulate si riproduce la struttura di un ufficio, di un’impresa o di un determinato settore o ramo di attività.
Gli allievi vengono collocati in una realtà produttiva nella quale possono apprendere e realizzare i diversi compiti richiesti. In questo modo terminano il corso con una concezione globale dell’attività d’ufficio, con una pratica equiparabile all’esperienza lavorativa, con una capacità di adattamento al posto di lavoro e sviluppando una cultura d’impresa.
Passare dall’aula al laboratorio dell’impresa simulata, per un allievo non significa solamente il cambio di un ambiente, ma anche un diverso rapporto con il proprio docente e un modo più attivo e coinvolgente nell’apprendimento. Essendo la simulazione di impresa orientata ad applicare gran parte dei contenuti disciplinari acquisiti nel curriculum di studio dell’allievo, la trasmissione delle conoscenze è più diretta e concreta e l’allievo viene continuamente sollecitato dal docente a sviluppare una crescente autonomia e responsabilità nel processo gestionale. Gli allievi sono quindi chiamati ad assumere decisioni in modo del tutto analogo a quanto devono fare le aziende nella realtà e a risolvere gli errori formativi che di volta in volta incontrano nel lavoro d’ufficio.
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Progetto didattico

•novembre 16, 2007 • Lascia un commento

Clicca qui sotto per vedere il progetto

Progetto

Chi e’ che dovrebbe garantire il diritto al lavoro????

•novembre 13, 2007 • Lascia un commento

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ARTICOLO 1 della Costituzione Italiana(1947)  : L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
 La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle    forme e nei limiti della Costituzione
.

L’articolo uno afferma la sovranità del popolo nel senso che esso sceglie i propri rappresentanti.
L’articolo 1 dice anche che il nostro è un paese fondato sul lavoro ma, a riguardo, ci sembra spesso un diritto disatteso perché nella società attuale non ci sono posti di lavoro sufficienti e molte persone sono disoccupate.

ARTICOLO 4:   La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

L’articolo 4 della Costituzione Italiana garantisce il diritto al lavoro per tutti.
La Repubblica infatti riconosce a tutti i cittadini il diritto-dovere al lavoro, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, il cittadino con la sua attività o con la sua funzione concorre al progresso materiale o spirituale della società.
L’espressione “diritto al lavoro” non deve essere però intesa come un vero e proprio diritto soggettivo, da cui deriverebbe per lo Stato l’obbligo di garantire un lavoro a tutti.

E’ però suo dovere intervenire opportunamente con norme tese ad assicurare ad ognuno pari opportunità di accesso al mercato del lavoro (come ad esempio, le norme sul collocamento) e a garantire a tutti il diritto alla conservazione del posto di lavoro.

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Lavorare sì, ma con che contratto?

•novembre 13, 2007 • Lascia un commento

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Qui di seguito riportiamo alcune informazioni utili per la comprensione delle tipologie dei contratti di lavoro. Negli ultimi anni il dibattito sulla legislazione legata alla formalizzazione dei rapporti di lavoro si è acceso e spesso si è complicato a tal punto da non riuscire a comprendere i termini che vengono utilizzati e nemmeno le sigle legate alle diverse tipologie di contratto.

Co. co. Pro., Co.co.co., Prestazione Occasionale, etc etc, non sono né i versi di diverse specie di galline né il prezzario di una antica casa di tolleranza ma le sigle dei contratti attraverso i quali potreste entrare in contatto con il mondo del lavoro. Per districarsi in questo labirinto può essere utile dunque sapere che:

Il contratto a tempo indeterminato è il più agognato da tutti, specialmente giovani. Non sono specificate scadenze temporali, regola il rapporto fra un dipendente e un’azienda o ente pubblico. Sono garantite le ferie retribuite, le assenze per malattia, il versamento della tredicesima e del TFR e, soprattutto, vengono versati i contributi al sistema pensionistico nazionale in modo da garantire uno stipendio anche una volta terminato il periodo di attività lavorativa.

Il contratto a tempo determinato è del tutto simile al precedente ma viene specificato un termine temporale che regola la fine rapporto. Il rapporto inoltre non può durare più di tre anni ed è rinnovabile non più di due volte. Fra un contratto a termine e l’altro deve passare un minimo di 20 giorni;

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L’arte e il lavoro

•novembre 12, 2007 • Lascia un commento

Vi propongo tre diverse opere d’arte inerenti il tema lavoro inteso come strumento di conquista della dignità dell’uomo.

GLI SPACCAPIETRE” di Gustave Courbet

I due lavoratori ritratti non sono in posa, hanno vesti consumate e scarpe vecchie, non hanno nulla di “spirituale”; una luce violenta e realistica contorna le due figure, che stanno lavorando duramente con fatica, e contrasta con il paesaggio oscuro alle loro spalle. Gli spaccapietre di Courbet sono immortalati in una scena reale della loro quotidianità, trasudano stanchezza e affaticamento, costanti presenti in ogni attimo del loro pesante, amaro ma necessario lavoro.

“LE SPIGOLATRICI” di J.F. Millet

Le tre donne, rappresentate chine sulla terra mentre si dedicano alla raccolta delle poche spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura, simboleggiano la classe povera della società ed emergono come figure eroiche, monumentali, che compiono quotidianamente antichi rituali ed in loro si rivela tutta la dignità del ceto a cui appartengono. I colori dai toni dorati, simili al colore della terra e del grano, fanno pensare all’afa e al calore estivo sotto il quale le spigolatrici erano costrette a lavorare.

“IL VAGONE DI TERZA CLASSE” di Honorè Daumier

L’opera rappresenta, infatti, vecchi e bambini ammassati in un vagone di terza classe, coi volti volutamente deformati, rozzi e grotteschi. I volti sembrano quasi delle maschere, ma non hanno alcun intento derisorio, anzi, vi trapela un’amara verità, un profondo senso di compassione per la miseria e per le sofferenze di questi poveri cittadini.

 

 

Il curriculum vitae cos’è?

•novembre 12, 2007 • Lascia un commento

E’ la carta d’identità professionale con cui ci si propone al mercato del lavoro. Contiene in forma schematica tutte le informazioni anagrafiche e le esperienze professionali di un individuo e risulta essere uno strumento determinante nella ricerca di un lavoro. Il segreto di una buona compilazione sta nel rispettare dei criteri fondamentali come l’accuratezza, la correttezza, la sinteticità, la completezza e la cura della forma e della grafica; e’ importante scriverlo focalizzando gli aspetti fondamentali perché dalla sua rapida lettura (il tempo medio dedicato è di circa 2 minuti) dipenderà un eventuale successivo colloquio di approfondimento.
Ecco alcuni indirizzi per imparare a costruire il curriculum, per capire come scriverlo, cosa inserire, cosa invece omettere etc.:
http://www.ilcurriculum.net/http://www.corriere.it/speciali/curriculum/comesiscrive.shtml

http://www.intrage.it/rubriche/lavoro/cercalavoro/curriculum/index.shtml

http://genio.alice.it/genio/extra/wizard/003.html

http://www.percheinternet.it/lavoro/cv-come.html

http://www.ottimizzare.com/curriculum_vitae/

Quale significato attribuite al lavoro?

•novembre 11, 2007 • Lascia un commento

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Le pratiche discorsive non sono semplici modi di produzione del discorso. Sono inscritte nei processi tecnici, nelle istituzioni, nei modelli del comportamento, nelle forme di trasmissione e diffusione, come pure nelle forme pedagogiche.”

(Michel Foucault, Les intellectuels et le pouvoir, 1972)

Quanto conta per voi l’affermazione lavorativa? Ponete delle riflessioni………

“In particolare le donne e gli uomini attribuiscono un significato ed un valore profondamente diverso al lavoro: per l’uomo il lavoro è centrale nella scala delle priorità, per la donna, benché il lavoro sia importante, nella scala delle priorità è centrale la vita privata; per l’uomo l’affermazione nel mondo del lavoro è una forma di gratificazione sociale, mentre per la donna l’affermazione e la carriera costituiscono una gratificazione personale; l’uomo è più orientato verso percorsi di carriera che lo portino a raggiungere ruoli di prestigio e potere, la donna è più orientata verso ruoli in cui poter svolgere il proprio lavoro secondo standard di qualità ed efficienza; per gli uomini il tempo dedicato alla carriera non è mai tempo perso, per le donne il tempo dedicato ad una carriera che non dà soddisfazione è sentito come tempo perso”.

Tratto da “Soggettività, linguaggio, comunicazione” di Marina Biasi

Vi allego un documento…..analizzatelo e coglietene i punti fondamentali per discuterne in classe.

Apri qui

Un pò di autoanalisi per conoscere se stessi

•novembre 11, 2007 • Lascia un commento

Cosa vi piace fare? In quale materia riuscite meglio? Avete un interesse  spiccato per le nuove tecnologie?

L’intento del questionario è quello  di portarvi ad indagare sulle possibilità di sviluppo delle vostre risorse personali, cioè sugli interessi, sulle attitudini, sulle aspettative e sui risultati scolastici, in funzione del vostro avvenire . La struttura e i contenuti del questionario rappresentano un primo tentativo di introdurti ad una strategia di base per “scegliere”. E’ naturale che dovete essere sinceri quando rispondete. Non ci sono risposte giuste o sbagliate, non si daranno punteggi, né ci saranno valutazioni finali delle risposte. Il questionario è soltanto uno stimolo alla riflessione e potrà esservi di aiuto in vista delle vostre scelte scolastice-professionali. Il questionario si compone di 5 sezioni :

 A : I miei interessi personali.

B : Le mie attitudini scolastiche.

C : Intervista agli insegnanti.

D : I miei interessi extrascolastici.

E : Le mie aspettative professionali.

Per approfondire  Apri il questionario